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In ricordo di Cecilia Pravettoni

30 Ago 2017 News

Cecilia ed io ci siamo conosciuti molti anni fa a Capo Rizzuto, in occasione di uno dei primi congressi AIDA.

 

E’ stato un incontro importante, che per diversi aspetti ha influenzato le nostre vite.

 

Un incontro tra due diversi, entusiasti professionisti. Diversi perché, pur nutrendo entrambi grandi aspettative in quella giovane associazione, io ero ottimista e sognatore e lei più riflessiva e concreta. Entusiasti, perché vedevamo crescere e muovere passi importanti ad una società che finalmente poteva rappresentarci.

 

Da allora è stato un susseguirsi di incontri, di appuntamenti scientifici, di momenti sociali, di condivisione di problematiche e di successi…di grande affetto ed amicizia.

 

L’impegno costante di Cecilia nell’AIDA si è concretizzato con anni di militanza nel consiglio direttivo, gran parte dei quali trascorsi assieme. Nel corso delle diverse riunioni annuali, se ne apprezzava il rigore, il suo senso di onestà e correttezza che, misti alla cultura ed educazione, la rendevano sempre protagonista importante dei nostri appuntamenti. Le sue capacità scientifiche ed organizzative, unite a quelle profondamente umane hanno, quindi, contraddistinto i suoi anni di presidenza dell’associazione, traducendosi in eventi congressuali che sono rimasti impressi nella memoria di tutti noi.

 

Orgogliosa delle sue origini milanesi, Cecilia ha seminato e raccolto stima, rispetto ed amicizia tra colleghi e responsabili aziendali da nord a sud senza eccezioni. Tutti la conoscevano e tutti la apprezzavano.

 

Cecilia era bella, di una bellezza fatta non solo di aspetto ma soprattutto di eleganza e di modi.

 

Una eleganza non costruita da griffe, quanto piuttosto da uno stile personale e creativo che denotava una conoscenza semiprofessionale dell’abbigliamento da cui derivava una classe particolare, fuori dagli schemi.

 

Ti giravi a guardarla, ti precipitavi a salutarla e ti fermavi con piacere per parlarci perché eri sempre accolto da un vero sorriso, il suo sorriso.

 

Nei momenti conviviali si rivelava appieno la sua simpatia, il suo entusiasmo, la voglia di ridere e l’amore per la vita. Un amore per la vita così grande da spingerla a fare viaggi e progetti anche a dispetto della sua spietata malattia.

 

Era dolce Cecilia, ed anche forte. Con queste doti ha affrontato gli oceani della vita, una parte dei quali in solitario, come i grandi navigatori, una parte assieme a noi che non la dimenticheremo mai.

 

Grazie Ceci, ancora un abbraccio

 

Nino

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